Categorie
Barcellona

Cosa vedere a Barcellona in 3 giorni: l’itinerario più completo per conoscere la città. Tra musei, storia, leggende, spiaggia e sangria.

Un’ Itinerario che è un po’ anche una guida turistica con spiegazioni e curiosità, per immergersi sia nel lato turistico che nel lato più autentico di Barcellona. Un esempio? Non potete proprio perdere il panorama mozzafiato dal Bunkers…

Avendo vissuto a Barcellona, mi sono trovata spesso ad improvvisarmi guida turistica, prima per mia madre e mia sorella, poi anche per gli amici che venivano a farmi visita per pochi giorni…spesso, pochissimi giorni. Generalmete 3! Come scegliere cosa vedere a Barcellona in soli 3 giorni?

Barcellona è una città ricchissima sia di attività interessanti che divertenti, luoghi magici e luoghi storici che per vederli tutti non mi sono bastati tre mesi. In tutta sincerità è vero che in inverno la città non dà il meglio di sè, che i locali di martedì sera chiudono a mezzanotte (avrei sperato di fare after ogni giorno); ma è più vero che semplicemente, dopo i bagliori di Gaudì, non sapevo dove altro cercare.

Pian piano scoprii posti un po’ meno turistici e fremevo dall’idea di mostrarli ai miei amici; ripercorsi la non leggerissima salita verso il punto panoramico del Bunker 6 volte in tre mesi pur di condividere con le persone a me care lo spettacolo della città al tramonto.

Insomma, non sarà facile, ma anche con una manciata di giorni a disposizione ci si può innamorare di Barcellona e della sua anima più autentica. Tuttavia… non vorrete davvero tralasciare la Sagrada Familia?!?

Ragazzi, gambe in spalla, si parte!

Itinerario per 3 intensi e (spero) meravigliosi giorni a Barcellona.

Piccolo avvertimento. L’accesso ai musei e alle le opere di Gaudì soprattutto, non è affatto economico. Valutate voi.

GIORNO 1: Ruta turistica per le vie del centro.  
Pedrera – Casa Battlò – Plaza Catalunya – Mercat de la Boqueria – Catedral de Barcelona “La Seu” – Port Vell – Barceloneta

Scendete alla fermata metro Diagonal (linea verde o blu) e iniziate a percorrere una delle principali vie di Barcellona; Passeig de Gracia, fulcro commerciale e zona di uffici. Pochi passi e vedrete Casa Milà, meglio nota come la Pedrera per un evidente motivo: l’esterno della casa, i balconi sinuosi, sono tutti realizzati in pietra. La prima opera di Gaudì sul nostro percorso è in realtà l’ultima tra le sue opere civili, commissionata dalla famiglia Milà è appunto la terza e ultima opera residenziale realizzata tra il 1906 e il 1912 dal suo Genio. Somiglia ad una cava, non trovate?”Pedrera” in catalano, significa cava. A voi scegliere se entrare o meno, il biglietto online costa 24, sul posto 27. La sua terrazza eclettica merita la visita ma…se siete lì per tre giorni, io tirerei dritto verso la prossima casa: Casa Batllò.

Anche Casa Battlò non scherza, 25 euro l’ingresso. Di nuovo a voi la scelta; posso solo dirvi che io ho sempre deciso di non portare i miei amici dentro, anche ma non solo perchè spesso la fila per entrare dura un’oretta. Comunque la facciata è meravigliosa, una chicca dello scultore che con le luci del mattino brilla di luce propria. In realtà i suoi balconi non sono proprio “allegri”; notate che i balconi hanno la forma di un teschio? Voglio raccontarvi della leggenda che raccontano i suoi disegni, aguzzate la vista, sul muro ci sono immagini di draghi, principesse un cavaliere vestito di bianco: il Cavallier Jordi.

Si dice che un tempo un drago viveva fuori le mura della città di Montblanc, cibandosi ogni giorno di uno dei suoi abitanti mandati a sacrificarsi. Quella sera era il turno della principessa, ella si diresse dal drago con coraggio lasciandosi dietro il re padre in lacrime. Fu in quel momento che il bel cavaliere vestito di bianco ferì la bestia che nessuno era riuscito a domare. Dove il drago morì, dal suo sangue rosso sgorgante nacque un roseto e da quel roseto Sant Jordi colse una rosa per donarla alla principessa.

E’ per questo motivo che il 23 Aprile Barcellona festeggia Sant Jordi riempiendo le strade con banchi di libri e rose ed è un po’ come San Valentino; lei regala un libro e lui le dona una rosa. Ma bellissima, oltre l’atmosfera come immaginerete, è la facciata di Casa Battlò che riempie tutti i suoi balconi di splendide rose rosse.

Cammina lungo Passeig de Gracia fino a raggiungere Plaza Catalunya: il centro della città. Attraversatela, guardatevi intorno. Dirigetevi verso il grande Corte Inglès per una pausa… con vista. Salite fino al 9 piano, dove c’è la zona ristorante/caffetteria. Prendete anche solo un caffè o una cheescake ai lamponi per accedere all’area ristoro. Niente male, vero?

Uscendo dal Corte Ingles dirigetevi verso la via più famosa di Barcellona: La Rambla.

Conosciuta in tutto il mondo per il suo carattere allegro e cosmopolita, La Rambla attraversa il centro di Barcellona per 1,2 km collegando Plaza Catalunya con il Mirador de Colom e dunque il porto. Con le prime luci della sera si trasforma nella “via del rimorchio”. A metà della strada, appena dopo qualche banchetto di fiori, sulla destra si apre il mercato più famoso della Spagna: La Boqueria! Prima di attraversare salutate Marilyn affacciata al balcone del Museo dell’erotismo alla vostra sinistra e, con una mano sulla borsa, entrate nel mercato e perdetevi. Scegliete voi cosa provare: i frullati freschi di frutta a 1 euro, le coppette da passeggio di jamon serrano e queso manchego o potete sedervi a mangiare qualche tapas, personalmente mi piace fermarmi qui per la pausa pranzo.

Torniamo su La Rambla e attraversiamo dall’altro lato rispetto La Boqueria, state entrando nel caratteristico Barrio Gotico, fatto di stradine strette e botteghe. Potreste perdervi per qualche minuto ma tenete d’occhio la prossima tappa: La Cattedral. L’ingresso alla chiesa costa 6 euro ma durante le liturgie, a patto che entriate prima dell’inizio della stessa, l’ingresso ai fedeli è consentito liberamente. La Cattedrale “La Seu” fu costruita tra il 1046 e il 1058, ma in verità sorge sui resti di una chiesa risalente all’Epoca Romana (343 a.C.). Infatti, sul retro e sul lato sinistro della Chiesa, potete vedere ancora i resti delle mura romane che perimetravano la vecchia città.

A questo punto non ci resta che dirigerci verso il porto. Dirigetevi di nuovo verso La Rambla, attraversano prima Plaza Sant Jaume e poi Plaza Real. Da Plaza Real el Mirador de Colom (Cristoforo Colombo) sono pochi passi. Potete passeggiare sul Port Vell (vecchio) e poi dirigervi verso quello che è diventato il simbolo di molte cartoline: il W Hotel, l’hotel a forma di vela. Così facendo camminerete verso la spiaggia di Barceloneta e, immagino, non vedrete l’ora di riposare un po’! Potete farlo in spiaggia, a uno dei vari chiringuitos o facendo aperitivo in uno dei localini del posto. O forse… vi va un buon bicchiere di Sangria? Si dice che al BarCeloneta Sangria Bar servano una delle migliori sangrias de Barcelona.

Se invece preferite sedervi a mangiare al ristorante, posso suggerirvi La Fonda. E’ un ristorante in cui ho mangiato più volte alla fine della Rambla; so che in molti vi avranno detto di non mangiare in questi posti acchiappa-turista ma in realtà a La Fonda si mangia abbastanza bene per quanto si paga. Il locale è carino e con 18 euro potete fare il menù che comprende antipasto, primo (c’è anche la paella), dolce e coppa di vino o sangria.

Locali per la serata: mentre a Barceloneta troverete più locali per cenare e un buon clima da passeggio, il Barrio Gotico è uno dei fulcri della vita notturna. Quindi vi sugerisco di tornare a Port Vell e addentrarvi appena nel Barrio. Ci sono locali per tutti i gusti. Personalmente posso suggerirvi la Champagnerìa Can Paixano se ancora avete voglia di stuzzicare tapas e bere un buon tinto in tranquillità, il Polaroid Bar se avete voglia di un cocktail in un posto intimo ma più animato, con clientela sia locale che non (spesso qui organizzano tandem linguistici). Infine El Bombòn Salsa per chi ama la musica latina da ballare “alla buona” in un risto-disco-pub.

GIORNO 2: Sulle vette della città.
Tibidabo – Plaza de Espana -Parc Joan Mirò –   Castell de Montjuic – il MNAC – Font Magica – Calle Blai

Il Tibidabo è una collina alta 512 metri a nord della città, punto panoramico che in realtà nasce come parco divertimenti per bambini; è in effetti uno dei parco giochi più vecchi d’Europa essendo stato costruito nel 1899. Ma c’è anche un santuario sul monte. Il Templo Expiatorio del Sagrado Corazón  fu costruito in stile neo-gotico tra il 1902 e il 1961. Potete raggiungere il Tibidabo con un viaggio di circa 40 minuti da Plaza de Catalunya.

Scegliete tra la metro L7 fino alla fermata di Avenida Tibidabo e poi o si prosegue un pezzo a piedi o potete prendere il Tramvia Blau, un vecchio tram blu molto caratteristico degli inizi del ‘900. Per arrivare in cima, bisogna poi prendere la funicolare. In alternativa potete prendere la linea del treno S1 o S2 e scendere alla fermata “Peu del Funicular”, dove si può prendere direttamente la Funicolare di Vallvidrera e arrivare a “Vallvidrera Superior”. Chi ha voglia può arrivare a piedi fino al monte (sono circa 20-30 minuti in salita), altrimenti, si può prendere il bus.

Fate qualche foto sotto la riproduzione dell’aereo che fece il primo viaggio tra Barcellona e Madrid, godete del panorama e visitate la chiesa. Prossima tappa prossima vetta: il Castello del monte Montjuic.

Ma prima, fate un salto al Parc de Joan Mirò, il secondo artista più conosciuto a Barcellona, che ha disseminato le sue statue proprio in questo piccolo parco vicino Plaza d’Espana. In primavera specialmente il parco è molto bello, pieno di fiori viola. Raggiungete poi il castello prendendo il bus 150 da Plaza de Espana. Il biglietto di ingresso costa 5 euro ma la domenica si entra gratis. Da questo castello la città organizzava le proprie difese, basta salire sul tetto per capire che da qui si gode e si godeva di una perfetta vista a 360° gradi della città tenendo soprattutto sott’occhio il porto.

Dopo la visita al castello potete discendere il monte con una piacevole passeggiata di 25 minuti oppure riprendere il bus, se prendete il bus considerate però che poi dovrete risalire un po’ il monte per arrivare sotto il MNAC, il Museo Nazionale d’arte catalana. Struttura eclettica e gran mix di architetture, notate le cascate e le quattro colonne greche. Riposatevi sui gradoni antistanti il museo, c’è sempre un artista di strada pronto a suonare la cedra o altro stumento dolce. Anche qui, il panorama merita.

Se inizia a calar la sera ed è un giovedì, un venerdì o una sabato preparatevi a ballare e stupirvi grazie allo spettacolo della Fuente Magica! Controllate sul sito ufficiale gli orari, comunque generalmente inizia intorno alle 20.00. (LINK: https://www.barcelona.cat/es/que-hacer-en-bcn/fuente-magica/horarios-de-la-fuente-magica

Tappa obbligatoria per la cena. Vi è venuta fame e dopo lo spettacolo musicale non vorrete di certo allontanarvi da questo clima che mette il buon umore! Camminate o prendete la metro verde L3 per due fermate fino a Paral-lel. Dirigetevi ora verso la via delle tapas per eccellenza: Calle Blai!! Tapas a 1/2 euro, ampia scelta e sangria, scegliere il locale non sarà facile, sono tutti piuttosto attrattivi. Per saperne di più e per conoscere il nome del mio posto favorito ti rimando al mio articolo su: Dove mangiare a Barcellona: https://www.lavaligiaapois.com/2020/02/14/7-posti-super-tipici-dove-mangiare-a-barcellona

GIORNO 3. Sveglia prestissimo per Gaudì.
Parc Güell – Sagrada Familia – Arc de Triompf – Parc de la Ciudadella – Bunkers del Carmel MUHBA

Non solo perchè se si arriva prima delle 8.00 (in punto) entrare nella zona monumentale è gratuito; ma soprattutto perchè a quest’ora c’è una luce perfetta mentre immediatamente dopo il parco si affolla rapidamente e non sarà più così facile godere degli angoli migliori e magari scattare bellissime foto ricordo senza far file. Inoltre, da non sottovalutare, per accedervi bisogna, al costo di 8 euro, prenotare l’ingresso con più o meno giorno d’anticipo a seconda della stagione. 

Vi ricordo che il parco in sè è molto grande e per il 90% gratuito, solo la zona monumentale, quella con le casine a mosaico e la famosa Salamandra per intenderci, sono a ingresso limitato.

                                    Parc Güell alle prime ore del mattino

Dopo la visita al Parco passiamo a un’altra opera realizzata dal maestro Antoni Gaudì, la più magnifica e imponenete di tutte: la Sagrada Familia.
La prima pietra fu posta il 19 marzo 1882 in presenza dell’allora vescovo di Barcellona, José María Urquinaona. Gaudí partecipò alla cerimonia non potendo immaginare che di lì a un anno, a soli 31 anni, sarebbe diventato lui stesso l’architetto incaricato dell’opera. Avrebbe iniziato la costruzione di un’opera maestrale che tutt’oggi ancora non è giunta a piena realizzazione.

Dopo un giro perimentrale e qualche foto nel parco antistante, credo valga la pena visitare l’interno della Sagrada Familia per rendersi conto della solennità della stessa. Attenzione però, molto meglio acquistare il  biglietto online qualche giorno prima perchè per comprarlo in loco, se siete fortunati e per quel giorno non sono già overbooking, dovrete fare una gran fila di minimo 3 ore.

Terminata la visita che ne dite di dirigervi al parco della città? Prendete la metro o un bus per arrivare ad Arc de Triompf, sono sicura non debba indicarvi io dove si trovi il grande Arco. Camminate attraversando la bianca  strada contornata da palme dove si esibiscono ogni giorno artisti di strada. Attraversate Passeig de Pujades e sarete entrati nel Parc de la Ciudadella. Costeggiate il Castell dels Tres Dragons e camminate in direzione del laghetto e soprattutto cercando la bellissima Cascada de Neptù.

Quando siete pronti avviatevi verso  Carrer de la Marina. Attraversate Carrer de la Marina, altezza Avenida d’Icaria, e fermatevi davanti lo spartitraffico. (Mi raccomando, con prudenza). Alla vostra destra dovreste avere le due torri di Marina mentre alla vostra sinistra attraversando, cosa vedete? A 150 metro dovreste avere la fermata metro linea gialla Ciudadella Olimpica. A voi scegliere, in base all’ora, se dirigervi verso la spiaggia di Bogatell e il Port Olimpic per un po’ di sole in spiaggia o una passeggiata sulla via delle discoteche, oppure dirigervi direttamente verso la prossima tappa, la mia tappa preferita: Il Bunkers del Carmel. Mi raccomando però, Non perdetevi il tramonto al Carmel! considerate di arrivare lì prima che scendano le luci e che il viaggio dura circa 50 minuti. Quindi, prendete la metro e scendete a Alfonso X. Quindi preparatevi a una bella camminata in salita e raggiungete la cima della collina. Tenete duro e concentratevi sulla meta, vi aspetta il più bel tramonto dietro la città, magari seduti sorseggiando una lattina di coca-cola o birra?

Il consiglio per la serata: Oveja Negra a Bogatell per una copa de Sangria e una partita a calcio balilla o biliardino, o, se volete per la vostra ultima notte a Barcellona qualcosa di più movimentato, dirigetevi verso il Passeig Maritim de la Barceloneta, la via dello Shoko, l’ Opium e il Pacha e chi più discoteche ha, più ne metta.

Per oggi, stanchissima, passo e chiudo.

P.s. Se ti è piaciuto l’articlo o hai dubbi e domande, fammelo sapere nei commenti. Altrimenti puoi inviarmi un messaggio sui social! Ti lascio sotto il link diretto. https://www.instagram.com/la.valigia.a.pois/ Grazie per la lettura visto che sei sei arrivato fin qui! 😉

Se vuoi restare aggiornato riguardo i prossimi articoli e giveaway, inserisci qui la tua e-mail.

Di In viaggio con La Valigia a Pois

Romana da 24 anni.
Tuttofare (credo di aver cambiato una ventina di lavori).
Laureata in Filosofia. Bilingue in spagnolo. Ma parlo anche inglese e francese ;)
Il mio vagabondare ha inizio il 7 febbraio 2015 quando parto per un Erasmus a Madrid. Poi a Barcellona resto tre mesi per lavoro.
Da poco sono tornata in Italia dopo aver vissuto Los Angeles per altri tre mesi; qui ho conseguito un Master in Project managment e Digital marketing.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *